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L@vE

LA VALLE 
DELL'ESPERIENZA
nata dal cuore di Fe Fabbrica dell'Esperienza L@VE riunisce più realtà che riuniscono discipline diverse  e  collaborano ad una visione comune 
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φύσις

Esperienze di
Natura Creativa
Residenza di arte e cultura,  φύσις realizza il desiderio di articolare  percorsi creativi in armonia con la natura. 

Germogliata dopo 12 anni di intensa attività nel cuore di Milano,  φύσις nasce per  unire la dimensione urbana a quella  naturale, creando  un ambiente armonico dove  ciascuno possa  rimettersi in ascolto di sé. 

Ritrovare il corpo, il silenzio, i sensi, l'ascolto, ciò che nella caos quotidiano si perde insieme a parti preziose di noi.

La possibilità contemplativa, in risonanza con l'alternarsi delle stagioni, favorisce  la nascita di processi espressivi organici. 

Un luogo in cui dare spazio al profondo per connettersi
al mondo e ritrovarsi attraverso il grande gioco dell'Arte.

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TUTTO TORNA

Ci siamo ispirati ad un'idea antica,

che nasce con  Stanislavskij

"Sulerziskij sognava di creare insieme con me qualcosa come un ordine spirituale  di artisti. I suoi membri dovevano essere persone di elevate vedute, di idee larghe, di vasti orizzonti, che conoscessero l'animo umano, che aspirassero a nobili scopi artistici e fossero capaci di sacrificarsi per un'idea. Sognavamo di affittare una proprietà, collegata alla città per mezzo del tram o della ferrovia. Si poteva costruire accanto alla casa principale un palcoscenico e una sala per gli spettatori dove avrebbero dovuto aver luogo gli spettacoli dello Studio.
Nelle depandance di questo edificio volevamo sistemare gli attori, e per gli spettatori sarebbe stato necessario organizzare un albergo, così colui che arrivava, nel prezzo del biglietto, aveva diritto a una camera per pernottare.
Gli spettatori dovevano riunirsi molto tempo prima  dello spettacolo; dopo

aver passeggiato nel bel parco, dopo essersi riposati, aver pranzato nella sala comune che con gli studenti stessi avrebbero dovuto mantenere, scossa di dosso la polvere della metropoli, purificata l'anima, il pubblico sarebbe andato a teatro [...]. I mezzi per tale Studio fuori città si sarebbero ricavati non solo dagli spettacoli, ma anche dai prodotti agricoli: in primavera e in estate durante la semina e la mietitura, i lavori dei campi dovevano essere fatti dagli studenti stessi. Ciò avrebbe avuto una grande importanza per lo stato d'animo generale e per l'atmosfera di tutto lo Studio [...].
Se oltre che nella vita dietro le quinte la stessa gente si incontrerà in mezzo alla natura, nel lavoro della terra, all'aria aperta, sotto i raggi del sole, le loro anime si schiuderanno, i cattivi sentimenti si dilegueranno, e la fatica fisica comune agevolerà la loro fusione. 
Durante i lavori campestri primaverili e autunnali la vita teatrale si sarebbe interrotta per riprendere nuovamente dopo la mietitura.

D'inverno, invece, nel tempo libero del lavoro creativo, i membri dello Studio avrebbero dovuto lavorare sulla messinscena delle opere, cioè, dipingere gli scenari, cucire i costumi, fare i modelli..."

​​

K.s.  Stanislavskij

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